Corriere della sera.it - Il Safer Internet Day, giornata mondiale della sicurezza in rete

Social network e giochi online sono il tema di quest'anno

Social network e giochi online sono il tema di quest’anno

Il Safer Internet Day, giornata
mondiale della sicurezza in rete

Un sondaggio Microsoft rilancia il problema della tutela dei minori online

Social network e giochi online sono il tema di quest’anno

Il Safer Internet Day, giornata
mondiale della sicurezza in rete

Un sondaggio Microsoft rilancia il problema della tutela dei minori online

Il logo dell'iniziativa
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MILANO – «È più di un gioco, è la tua vita»: è lo slogan scelto per il Safer Internet Day 2011, la giornata mondiale della sicurezza in rete per promuovere un utilizzo sicuro e responsabile dei nuovi media tra i più giovani. Il tema di quest’anno - Vite virtuali - riguarda soprattutto l’online gaming e i social network e uno studio di Microsoft fa luce sullo stato dell’arte in tema di sicurezza in rete e minori, evidenziando ancora parecchie lacune in termini di conoscenza.

LA RICERCA DI MICROSOFT - In occasione del Safer Internet Day 2011, organizzato da InSafe (la rete europea di cooperazione per la promozione dell’uso sicuro di Internet costituita e cofinanziata dalla Commissione europea), Microsoft presenta i dati della sua ricerca, condotta in undici nazioni, coinvolgendo un campione totale di 1.591 ragazzi e 6.409 adulti. Il ritratto che emerge tratteggia una consapevolezza generale dei problemi legati alla sicurezza online, ma anche una generica impreparazione a scegliere gli strumenti giusti di controllo da parte dei grandi.

LE DOMANDE – Come si comportano i giovanissimi sulle reti sociali? Chi ha accesso alle loro pagine sui social network? Interagiscono con estranei attraverso richieste di amicizia, commenti, foto o inviti a un evento? Frequentano siti web che i loro genitori non approverebbero? Qual è la loro attività preferita online? E i genitori, come si rapportano alla propria prole digitale? Danno loro fiducia? Spiegano, controllano o sorvegliano amorevolmente da lontano? Che grado di conoscenza hanno di internet? Quale atteggiamento assumono, ammesso che lo assumano, per limitarne o controllarne l'uso domestico? Chi tra i genitori infine è il più coinvolto nella sorveglianza delle attività online? Queste sono solo alcune delle domande alle quali Microsoft prova a dare una risposta.

GENITORI E FIGLI - Per quanto riguarda i figli, tra tutti coloro che hanno preso parte alla ricerca il 45% consente l'accesso alle proprie pagine di social network solo agli amici e ai familiari (con ai primi tre posti in fatto di prudenza la Gran Bretagna con il 54%, l’Irlanda con il 52 per cento e la Finlandia con il 51). Solo il 40% adotta sistemi di difesa della privacy (in testa la Grecia con il 48 per cento e il Portogallo con il 47) e in Egitto una significativa quota del 38% consente l'accesso a chiunque. Un ragazzo su due è stato contattato da estranei e tra questi più del 40 per cento ha bloccato la richiesta di amicizia o l’ha ignorata. Oltre il 55% dei giovani si è dichiarato non interessato a richieste di amicizia provenienti da estranei, ma più di un quarto di tutti i ragazzini interpellati ha deciso di rispondere, mosso da semplice curiosità. Tra tutti i giovani infine i più cauti sono i russi, che dichiarano nel 31 per cento dei casi di avere paura delle implicazioni dei messaggi inviati da sconosciuti, mentre in generale soltanto il 3% dei giovani riferisce a genitori o insegnanti dei contatti con estranei. Più dell'80 per cento dei ragazzini ha ammesso di avere inviato messaggi o postato online commenti cattivi o intimidatori. Esprimere opinioni forti infine è l'attività più gradita ai figli, seguita dal fare confidenze personali agli amici. Per quanto riguarda i «grandi» invece emerge innanzitutto una conoscenza ancora approssimativa del web: il 28 per cento si considera esperto di internet e la metà confessa di avere una conoscenza superficiale della rete, a eccezione dei turchi (il 52% vanta una conoscenza approfondita della rete). Greci (41 per cento) e spagnoli (33 per cento) infine ammettono di saperne veramente poco. In Gran Bretagna il 57 per cento dei genitori usa il parental control o i software di filtraggio per impedire l'accesso ai propri figli a siti non adatti, mentre in molti Paesi i genitori hanno installato il computer in salotto per sorvegliare meglio (per esempio in Irlanda il 59 per cento, in Egitto il 45 per cento, in Spagna il 43 per cento e in Portogallo il 34 per cento). C’è poi chi sceglie di limitare il tempo davanti al pc come sistema di controllo, come il 55 per cento dei genitori sudafricani e il 51 per cento di quelli russi. In Turchia il 39 per cento non esercita alcun controllo sul tempo trascorso online dalla prole. La maggior parte dei genitori è a conoscenza delle impostazioni per la privacy nelle pagine dei social network dei figli, ma un preoccupante 30 per cento (Finlandia, Italia, Grecia, Portogallo, Russia, Sudafrica e Turchia) non esercita alcuna attività di sorveglianza sulle attività online. Coloro che scelgono di monitorare invece lo fanno sia con il consenso dei ragazzi che senza, ma in entrambi i casi ne parlano con la prole.

IN ITALIA – Nel nostro Paese la ricerca ha coinvolto 770 genitori e 121 bambini e il dato più eclatante riguarda un 32% dei genitori italiani che non controlla in nessun modo il comportamento in Rete dei propri figli, mentre coloro che sorvegliano scelgono nel 37 per cento dei casi sistemi di filtraggio e nel 36 per cento dei casi limitano il tempo. L’ 88 per cento dei padri e delle madri ha affrontato comunque con i figli l’argomento dei potenziali rischi del Web. L’atteggiamento dei ragazzini si divide tra un 48 per cento che blocca qualsiasi richiesta o commento da parte degli sconosciuti e un 37 per cento che raccoglie le richieste, solleticato dal fascino del mistero. Il 66% di tutti i giovanissimi italiani si dichiara comunque disinteressato a contatti con persone che non conosce, anche se solo un 18 per cento si definisce spaventato o turbato dagli approcci degli sconosciuti. In Italia, infine, solo al 16 per cento dei ragazzini è capitato di postare messaggi di intimidazione. Una schiacciante maggioranza di minori infine non nasconde a mamma e papà i propri post ed evita di frequentare siti sgraditi ai genitori.

COMMENTI E INIZIATIVE - Un post sul blog di Yahoo! News mette in risalto i cinque consigli che gli adolescenti dovrebbero tenere in considerazione per una navigazione più sicura e consapevole, tutti improntati alla riflessione prima di qualsiasi azione online, ricordando sempre che in rete non esiste più il diritto all’oblio e tutto ciò che viene postato rimane per sempre. «La sicurezza online è una priorità per Yahoo! che perseguiamo con Yahoo! Safely e sosteniamo con la partecipazione al Safer Internet Day. L’obiettivo è quello di aiutare i genitori, gli insegnanti e soprattutto i ragazzi stessi a salvaguardare la loro sicurezza in rete e creare per loro esperienze online positive e produttive», sostiene Lorenzo Montagna, amministratore delegato e direttore commerciale di Yahoo! Italia. Pietro Scott Jovane, amministratore delegato di Microsoft Italia, commenta invece i dati della ricerca targata Microsoft e pone l’accento sul gap generazionale, evidenziando una sufficiente consapevolezza del problema da parte degli adulti, ma una conoscenza degli strumenti ancora scarsa: «Oggi ci troviamo davanti a un profondo gap tra la generazione dei nativi digitali e quella dei genitori che, seppur informati sui potenziali rischi di Internet, spesso non sanno come affrontarli per mancanza di conoscenza degli strumenti informatici e del Web stesso. Per questo motivo crediamo fortemente in iniziative come il Safer Internet Day, utili a promuovere cultura e competenza presso tutti gli attori, siano esse istituzioni, insegnanti, famiglie e operatori». Infine per Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, «giornate come questa, dedicate alla sicurezza su Internet, servono a sensibilizzare ed educare gli utenti, soprattutto i più giovani, a un rapporto consapevole con un mezzo che, proprio in funzione delle sue sconfinate potenzialità, richiede accortezza e preparazione».

Emanuela Di Pasqua
08 febbraio 2011(ultima modifica: 09 febbraio 2011)


Categoria: Hanno detto di noi...Data di pubblicazione: 09/02/2011
Sottocategoria: Rassegna stampaData ultima modifica: 09/02/2011
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